Oasi didattica L'Arcolaio

Economia sociale e valorizzazione del territorio nel cuore dei Monti Iblei

Laboratori Teorico-Pratici

Visite guidate

Degustazione

Nel cuore della Sicilia sud-orientale, i Monti Iblei sono un patrimonio naturale ricco di una straordinaria biodiversità.

A cavallo fra le province di Siracusa, Ragusa e Catania l’altopiano degli Iblei rappresenta un importante complesso geologico caratterizzato da profonde e ripide vallate (le cosiddette “cave”), ricche di vegetazione, in fondo alle quali scorrono fiumi e torrenti.

Qui si contano numerose tipologie di boschi naturali e di origine antropica, molteplici forme di vegetazione proprie dei corsi d’acqua, innumerevoli varianti di macchia mediterranea, caratterizzata di volta in volta da una o più specie arbustive, garighe, praterie, pascoli, e colture agrarie tipiche come il carrubo e l’ulivo.

Il territorio costituisce l’habitat di 1500 entità vegetali, pari al 20% di tutta la flora recensita in Italia. In questo ambiente, sede di 5 riserve naturali, vi trovano rifugio numerose piante rare e decine di specie endemiche, molte delle quali in pericolo di estinzione.

Le cave iblee, le cui pareti sono ricoperte di macchia mediterranea, offrono ai visitatori e agli studiosi uno spettacolo meraviglioso: “dirupi e strapiombi inaccessibili, grotte un tempo sommerse dal mare e prodighe di reperti fossili spesso rari, grotte stalattitiche ancora intatte e ricche di policrome concrezioni calcaree, ripari naturali di natura eolica, rara fauna selvatica e la nominata fitta vegetazione con frutti e bacche commestibili, erbe officinali e spesso con limpidi corsi d’acqua a fondo valle”. Carmelo Nicoloso, contributo pubblicato in Sicilia Parchi, https://siciliaparchi.it/iblei-il-perche-del-parco-nazionale-2/

Un tesoro archeologico, paesaggistico ed etnoantropologico fondato sulla pietra

La ricchezza di sorgenti d’acqua, la fertilità garantita dall’origine vulcanica del territorio e la presenza di siti naturalmente fortificati ha favorito l’insediamento umano sin dall’età preistorica. Dalla necropoli rupestre di Pantalica, il complesso funerario di età protostorica più esteso d’Europa, alle architetture barocche del Val di Noto, passando per le testimonianze lasciate da Siculi, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, gli Iblei vantano un immenso patrimonio archeologico, architettonico, paesaggistico ed etnoantropologico.

Necropoli, abitazioni rupestri, canali, grotte, pozzi e acquedotti, cisterne e abbeveratoi, mulini, neviere e capanne, chiese e palazzi …costante e simbolo della presenza umana sul territorio ibleo è la pietra, che nel corso di trentacinque secoli si è dimostrata risorsa indispensabile per l’architettura, la scultura ed il panorama.

“Le tracce della storia e delle civiltà passate sono affidate alla roccia calcarea, duttile palinsesto che gli uomini hanno volta a volta scavato, svuotato, scolpito, rinserrandosi nelle sue viscere, custodendovi i defunti, ricavandovi immani cavee e templi superbi, edificandovi umili dimore di conci e palazzi nobiliari e chiese, e facendo esplodere sulle loro facciate l’esuberanza dell’alto barocco siciliano.” Atlante degli Iblei, GAL Natiblei

La storia degli Iblei è la storia del calcare e del suo impiego. A questa pietra sono legate anche le arti e i mestieri tipici di questo territorio, in parte perduti: cavatori, scalpellini, “carcari” e “murassiccari”. I muri a secco, che si distinguono per la loro origine ed utilità, contribuiscono, con il loro reticolo, alla definizione del paesaggio e ibleo. Insieme alle cave, “al paesaggio dell’olivo e del carrubo, alla macchia mediterranea, alle ultime leccete rimaste, al pino d’aleppo in gran parte endemico, al paesaggio umano dalle grandi distanze, ai paesi nascosti dietro le creste o dentro i valloni; tutto ciò costituisce la radice e il forte senso di identità” di quest’area. Domenico Turibio, Relazione introduttiva del comitato Promotore Parco Naturale degli Iblei, http://www.provincia.siracusa.it/relazione_introduttiva_pni.pdf

L’oasi didattica de L’Arcolaio

È in questo contesto che la Cooperativa L’Arcolaio ha avviato nel 2014 il progetto di agricoltura sociale “Frutti degli Iblei”, azienda agricola e oasi didattica caratterizzate da un forte impegno sociale e ambientale. In contrada Piano Milo, tra i comuni di Noto, Palazzolo Acreide e Canicattini Bagni, L’Arcolaio si prende cura di 13 ettari di terreno, parte dei quali destinati alla coltivazione di erbe aromatiche, con l’obiettivo di valorizzare la diversità naturale e culturale del territorio attraverso il coinvolgimento di persone socialmente fragili, come ex detenuti e giovani migranti.

I filari di rosmarino, salvia e origano trovano spazio tra la vegetazione endemica della macchia mediterranea e dall’ambiente arbustivo e arboreo tipico della cava: leccio, roverella, pistacchio selvatico, biancospino, alaterno, cisto, lentisco, erica, iperico, elicriso, edera, pungitopo, smilax aspera…impreziosite dalle fioriture selvatiche di aglio ursino, calendula, ciclamini, iris, margherite e orchidee. Tra le essenze aromatiche spontanee, il finocchietto, l’origano, il timo capitato, la nepitella.

L’ambiente naturale, attraversato da muri a secco e punteggiato da formazioni rocciose millenarie, è condiviso con la fauna selvatica (tra cui istrice, volpe, cinghiale, rapaci e corvi), che lascia le sue tracce formando sentieri, scavando buche e contribuendo alla propagazione delle specie vegetali.

Esperienza, didattica, storie

È in questa area “terapeutica”, dove la cooperativa si prende cura dell’ambiente e delle persone, che L’Arcolaio ha il piacere di accogliere tutti i visitatori, grandi e piccoli, interessati a conoscere le pratiche e i protagonisti del nostro progetto di agricoltura sociale ed entrare in stretto contatto l’identità di questa terra.

I lavoratori della cooperativa vi condurranno alla scoperta delle meraviglie di questi luoghi e vi guideranno in laboratori ed attività didattiche studiate su misura per ogni gruppo, dall’apprendimento di pratiche di bio-agricoltura alla fitoalimurgia.

Tra le casse di compostaggio e la vasca di fitodepurazione, tra un muretto a secco e una food forest, in aule didattiche rappresentate dai carrubi, seduti su panchine realizzate con materiali di recupero, si ascolteranno storie, apprenderanno nozioni e faranno esperienze uniche, come il territorio che ci ospita.

Scuole di ogni ordine e grado, team aziendali, visitatori da ogni parte del mondo…tutti sono invitati a farci visita per vivere un’esperienza rigenerante. Per maggiori informazioni e concordare l’esperienza più vicina ai tuoi desideri, contattare Salvo all’indirizzo: agricoltura.sociale@arcolaio.org

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